Il bruxismo è un disturbo piuttosto comune nei bambini ed in misura minore negli adulti caratterizzato dallo stringere o strofinare i denti sia mentre si è svegli (più comune stringere i denti in questo caso) sia mentre si dorme (frequente in questi casi il digrignamento dei denti). Il termine bruxismo deriva infatti dal greco “brichein odontos” che significa appunto “digrignare i denti”.
Cosa comporta questo disturbo? E, a parte infastidire chi ci dorme accanto con un inquietante rumore di stridore, può avere delle conseguenze sulla nostra salute orale?
Negli ultimi anni si è aperto nella comunità medica, che si occupa a vario titolo di questo disturbo, un vero e proprio dibattito su cosa sia esattamente il bruxismo e se sia da considerare una vera patologia. Ebbene, cominciamo con il dire che attualmente il bruxismo è classificato come un disturbo motorio del sonno, il che significa che la sua principale manifestazione è quella che avviene durante il sonno, quando non ne siamo consapevoli.
Quello che può succedere, talvolta, è che ci si svegli con le mascelle serrate e si abbia così la percezione che “stringiamo i denti mentre dormiamo”, le cose in realtà non stanno esattamente così, a volte il serrare i denti può essere una risposta motoria inconsapevole durante un risveglio o un “microrisveglio”, ovvero un alleggerimento transitorio dello stato di sonno.
Diversa la circostanza in cui qualcuno vi senta digrignare i denti durante la notte, in questo caso la probabilità che siate “affetti” da bruxismo è molto alta.
Il bruxismo, nelle sue manifestazioni più eclatanti, determina il sovraccarico di denti, gengive, articolazioni e muscoli della bocca e sottopone anche i manufatti, che il vostro dentista vi ha applicato, ad un carico eccessivo che può talvolta determinarne il danneggiamento se non addirittura il fallimento. I denti possono scheggiarsi, le gengive possono subire una “retrazione” e muscoli ed articolazioni possono diventare dolenti e creare difficoltà nella masticazione o nella semplice apertura della bocca.
Nel caso in cui ci scoprissimo “bruxisti” dovremmo allarmarci quindi? Sì e… no.
A volte il bruxismo può addirittura avere una funzione protettiva. Solo una visita odontoiatrica accurata ed un successivo approfondimento diagnostico sono in grado di stabilire se la vostra condizione sia innocua, o possa comportare dei rischi per la vostra salute orale e non solo.
Attenzione, infatti, perchè il bruxismo talvolta non si presenta in forma isolata, può associarsi ad altre patologie di natura diversa che possono essere di competenza di altri specialisti, ma che il dentista può aiutarvi ad individuare con una attenta visita e raccolta dei vostri dati ed indirizzarvi così ad un approfondimento, che in alcuni casi potrà fare davvero la differenza per la vostra salute, come nel caso di altri disturbi del sonno correlati, come le Apnee Ostruttive del sonno, il Reflusso Gastro Esofageo ed altri importanti disturbi del sonno di cui il bruxismo è soltanto una piccola manifestazione.
Quali consigli dare invece a chi è affetto da una forma “lieve” di bruxismo, che non comporta, cioè, conseguenze per la propria dentatura e che non è correlato ad altre patologie?
Sicuramente una visita dal proprio dentista di fiducia è la prima cosa da fare, per verificare che quello strofinare i denti la notte che ci hanno riferito, o il serrare i denti che svolgiamo durante il giorno, non abbia causato in effetti dei danni; in alcuni casi, infatti, il vostro dentista potrebbe consigliarvi di utilizzare una protezione notturna da indossare sui denti, detta Bite.
In secondo luogo ridurre il consumo di caffè, alcool, sigarette ed avere uno stile di vita più sano con attività fisica moderata ed un sonno ben strutturato può ridurre il rischio di attivare questi inconsapevoli movimenti della nostra mandibola durante il sonno e… regalare anche notti più serene a chi ci dorme accanto.
articolo a cura di Dott. Alessandro Madonia